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REVISIONE DELLA RENDITA DIRETTA

La rendita, costituita sia con il vecchio sistema assicurativo e sia con il nuovo, può essere soggetta, nel tempo, a periodiche revisioni del grado di inabilità (in caso di mutamento delle condizioni sanitarie dell’assicurato).

Questi accertamenti hanno lo scopo di garantire nel tempo, al titolare della rendita, una reale corrispondenza tra la rendita percepita e il grado d’inabilità.

Le revisioni del grado d’inabilità possono essere disposte dall’INAIL (revisione attiva), o richieste dall’interessato (revisione passiva), con cadenze temporali, decorrenti dalla data di costituzione della rendita, e diversificate a seconda che si tratti
di infortunio, di malattia professionale o silicosi e asbestosi.

- massimo 7 revisioni, in caso di infortunio, con cadenze temporali stabilite per legge  

  • la prima, dopo un anno dalla data di infortunio e almeno 6 mesi dalla data di costituzione della rendita;
  • la seconda e la terza,  a distanza non inferiore ad un anno l’una dall’altra;
  • la quarta, alla scadenza del quadriennio dalla data di costituzione della rendita;
  • la quinta, alla scadenza del settennio dalla data di costituzione della rendita;
  • ultima, alla scadenza del decennio dalla data di costituzione della rendita. 
- massimo 15 revisioni,  in caso di malattia professionale

  • la prima, dopo 6 mesi dalla data di cessazione del periodo di inabilità temporanea, ovvero, nei casi in cui non sussiste la temporanea, dopo un anno dalla data di manifestazione della malattia;
  • le successive, a distanza non inferiore ad un anno l’una dall’altra;
  • l’ultima, alla scadenza del quindicennio dalla costituzione della rendita.

- in caso di silicosi e asbestosi

  • senza limiti di tempo (a distanza non inferiore ad un anno l’una dall’altra).



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