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CONTRIBUTI PER GLI AUTONOMI AGRICOLI
I coltivatori diretti, i coloni, i mezzadri e gli imprenditori agricoli professionali, versano contributi il cui importo si calcola sulla base del reddito agrario, a cui corrisponde una delle quattro fasce di reddito convenzionalmente stabilite dalla legge.
Per calcolare la base imponibile per ogni fascia di reddito, occorre moltiplicare il numero di giornate previste per ciascuna delle quattro fasce di reddito per il reddito convenzionale giornaliero, annualmente stabilito attraverso decreto ministeriale (per l’anno 2007, è pari a 46,40 euro). Al reddito così determinato, si applicano le seguenti aliquote:
- 20,30% (ridotta al 17,80% per i soggetti di età inferiore a 21 anni), per la generalità delle imprese;
- 17,30% (ridotta al 12,80%, per i soggetti di età inferiore a 21 anni), per le imprese ubicate nei territori montani o nelle zone svantaggiate.
A tali aliquote, si aggiungono:
- 0,57 euro a giornata (nel limite massimo di 156 giornate annue), come contributo addizionale;
- 7,49 euro annui, come contributo dovuto per l’indennità di maternità;
- 768,50 euro annui (ridotti a 532,18 euro per le aziende situate nei territori montani e nelle zone agricole svantaggiate), come contributo dovuto per l’Assicurazione infortuni sul lavoro e malattie professionali. Gli imprenditori agricoli professionali non sono tenuti al pagamento di tale contributo.
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